Una foresta di lance emerse improvvisamente da gruppi di salici spogli, le punte acuminate scintillavano sotto il forte sole pomeridiano. I fusti anneriti erano trattenuti da una folla di uomini dall'aria cupa che, pur malcontenti, si erano organizzati formando un lunga fila in marcia. Ripresero il loro percorso avventuroso a monte, seguendo un sentiero logorato dal tempo vicino al fiume.
Freddo e rapido, il fiume scorreva, trasportando il gelo della montagna nei suoi vortici grigi e profondi. Giù dal canyon ghiacciato, attraverso gole di granito, arrivava selvaggio e striato di schiuma. Più in basso, poi, attraverso valli più ampie, scorreva tra distese di pioppi privi di foglie, fino a uno spazio aperto con boscaglia grigia ed erba bruna. Ignaro degli umani, continuava a scorrere, precipitandosi verso il proprio autonomo destino.
Il cielo era un blu brillante e l'aria fredda era nitida e pulita. Una macchia nera spinta dal vento passò davanti a una vaporosa manciata di nuvole, poi si spostò più in basso, planando sopra una collinetta coperta di ginepri. Il vento di marzo soffiò per un attimo sulle chiazze di neve sparse, poi cessò.