La capanna di un vecchio baleniere, fatta di ossa di balena, corda riciclata e tetto di paglia. Lo spazio è arredato con un tavolo di legno grezzo, delle sedie e un camino sul quale sono appesi pentole e bollitori in ferro a ganci e catenelle. Il pavimento è ricoperto di fanoni e cosparso di pelli di animale lise. Lampade a olio di balena e candele quasi completamente consumate sono l’unica fonte di luce. C’è una gran quantità di detriti nautici: vecchie corde, argani dismessi, alberi di nave scheggiati, giganteschi becchi di calamari, ossa di albatross, pesci morti, masse di ambra grigia, calderoni arrugginiti, arpioni rotti, lance, vanghe affilate, bloccaruote, grossi lucci, forchette per il grasso di balena, piatte lame rudimentali, coltelli per triturare, punte di arpioni, un assortimento di intagli di ossa di balena, e svariati barili di olio. Sembra di essere nel ventre di una balena. Dutton dorme su una sedia con una coperta addosso. Renanghi emerge dall’ombra e sta dritta[2] davanti a lui. Appoggia un arpione insanguinato sul tavolo, si siede su una sedia e lo guarda. Lui si sveglia, tossisce, si strofina gli occhi e si schiarisce la gola. Si trascina verso il camino e soffia sulla cenere fredda. Stappa una bottiglia di liquore e se ne versa una tazza. Gli tremano le mani. Quando la tazza è quasi alla bocca nota l’arpione.
DUTTON Chi è là?
Pausa.
Chi è là, ho detto?
Nascondendo dietro la schiena un coltello per sventrare le balene, Dutton si gira e si accorge che Renanghi è seduta sulla sedia.
Che ci fai qui?
RENANGHI Non ti serve.
DUTTON Cosa?
RENANGHI Il coltello.
DUTTON Quale coltello?
RENANGHI Non fare il cazzone con me. Quello che hai dietro la schiena. Mettilo giù.
DUTTON Alzati e fatti guardare.
Renanghi si alza.
Avvicinati, non riesco a vederti.
Renanghi si avvicina
Cristo, Sal, che ci fai qui dentro? Lo sai che non dovresti essere qui.
Dutton si avvicina per afferrarla. Renanghi gli sfugge e si nasconde nell’ombra.
Hey! Torna qui!
RENANGHI Non toccarmi, capito?
DUTTON Sono mezzo cieco, per Dio. Come faccio a vederti se non stai ferma?
RENANGHI Ti ho detto di non toccarmi!
Dutton prende la tazza e vi guarda dentro.
DUTTON Ti piace fare i tuoi giochetti da strega, eh, sporca negra? Siediti. Alzati. Fai questo. Fai quello. Tutti gli anni che abbiamo vissuto e dormito insieme, abbiamo anche avuto una… Non ti farei mai del male, Sal.
RENANGHI Sei una serpe Bill Dutton, lo sei sempre stato. Adesso siediti e chiudi la bocca.
Dutton si siede nella sua sedia. Poco dopo, Renanghi emerge dall’ombra.
Sei vecchio.
DUTTON (Ironico) ma va?
RENANGHI C’hai la pelle fina come la sabbia. E i capelli. E la barba. Sei un vecchio con la barba grigia ormai.
DUTTON Non ho la barba grigia.
RENANGHI E invece sì. Quand’è successo?
DUTTON È da un po’ che non ti fai viva.
Tossisce e sputa del catarro per terra
RENANGHI Sei malato? Che cavolo c’hai?
DUTTON Non lo so.
RENANGHI C’hai un albatross intorno al collo?
DUTTON Qualcosa del genere
RENANGHI Stai proprio di merda.
DUTTON Sì, beh, aspetta di arrivarci tu alla mia età.